Avere dei punti di riferimento nelle grandi città risulta sempre difficile. Se parliamo di ristorazione poi, non solo è dura orientarsi ma bisogna anche cercare di stare al passo con tutto ciò che apre, chiude, si sposta, cambia gestione e si rinnova. È il caso quest’ultimo, del giovane Andrea Provenzani e del suo altrettanto dinamico staff che ha dato un nuovo look al Liberty.
Anche se non ho il piacere di conoscerlo di persona, l’ho visto nel suo ambiente, in cucina così come con i clienti e il suo sguardo dice molto. Una persona che ama il proprio mestiere e che ancora si dedica fortemente alla ricerca, allo studio della materia prima e a come interpretarla fornendo tanto gusto quanta tecnica.
Il nuovo design ha mantenuto una sobrietà sempre appartenuta al Liberty con uno stile degli arredi più asciutto, più minimale, dai toni più scuri ma equilibrati dalle luci, una zona accoglienza/bar molto intelligente e un bagno impeccabile… lo adoro! I ragazzi in capo alla sala sono giovani, dinamici e si muovono bene, confidenti. Danno sicurezza e questo non sempre è facile da trovare nelle realtà milanesi.
Per cominciare vengono suggeriti alcuni cocktail, perché no. Il menù è molto vario e nonostante le evoluzioni restano alcuni grandi classici. Non posso resistere a uno spaghettone al cipollotto brasato. Mi spiace, ma il fatto che sia un Benedetto Cavalieri si sente eccome: cottura perfetta, cremoso e leggermente piccante. Ci piace ed è insolito il servizio del primo in ciotoline dai bordi alti, usate più comunemente per una zuppa, di forma simile alle porcellane orientali.
I bucatini latini alle doppie acciughe, in ogni caso, non sono da meno. La costoletta di vitello alla milanese è un classico: ristretta il giusto sull’osso, alta almeno due centimetri e mezzo e una crosticina abbrustolita e croccante che trasuda bontà. Quando vi appresterete a tagliarla il coltello scivolerà e sentirete subito quanta morbidezza c’è in questa carne. Nel menù è descritta come “rosa” e di fatto la carne è più che rosata, succosa, quasi dolce. Io l’ho trovata incredibilmente buona, certo diversa da chi ama la classica.
La parmigiana di melanzane è una reinterpretazione golosa di un piatto già godereccio di per sé. Sembra banale come commento, ma vi assicuro che la bontà di quella stracciatella fresca in contrasto con la croccantezza delle zucchine la sento in bocca ancora adesso. Non sono riuscita a provare i dolci ma ve li consiglio: la lista è ricca, io a questo punto li tengo per la prossima visita.
Se avete voglia di una cena tradizionale ma non troppo, in coppia o in compagnia, in un ambiente tranquillo e non eccessivamente vetusto regalatevi una cena al Liberty. Spero diventi anche per voi quell’indirizzo sicuro da salvare in agenda. Enjoy!