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Interviste

Intervista a Luca Monterastelli

Storia di un giovane scultore scelto da una delle gallerie più importanti d'Italia

Luca Monterastelli, giovane artista emiliano-romagnolo nato nel 1983 a Forlimpopoli, ha studiato all’Accademia di Brera e ha già esposto alla biennale di Venezia, oltre che essere stato scelto dalla galleria milanese Lia Rumma. 

Luca Monterastelli - Scultura

Ciao Luca, prima di tutto ti ringraziamo moltissimo per aver accettato di effettuare questa intervista e ti facciamo i complimenti per il tuo percorso artistico. Siamo entusiasti di poterti fare qualche domanda personale e di conoscere il tuo punto di vista su Milano.

Come sei riuscito a entrare in una delle Gallerie italiane più importanti?
Il mio percorso è stato piuttosto lineare, niente di particolare dal punto di vista formativo: istituto d’arte per finire con il biennio all’Accademia di Brera. Un passaggio che mi ha aiutato parecchio al termine degli studi è stato, senza dubbio, l’accesso ad alcune residenze in Francia: mi hanno dato la possibilità di continuare la mia ricerca senza troppe premure. Tra una cosa e un’altra queste esperienze hanno coperto un periodo di circa due anni. Allo scadere del secondo sono stato contattato da Lia Rumma. Nessun meccanismo particolare, aveva visto il mio portfolio e gli era piaciuto, mi ha chiamato per uno studio visit: collaboriamo dal 2013.

Come nascono le tue sculture?
È una domanda a cui è sempre difficile rispondere con l’esattezza che meriterebbe. Mettiamola così, so che è un processo completamente mentale. Mi concentro sull’installazione finita: ogni singola scultura, alla fine, è una conseguenza della necessità di quell’insieme. Fino a poco fa mi affidavo a vari supporti prima di iniziare un nuovo lavoro, è un’abitudine che ho allontanato. È da qualche tempo che mi costringo a calcolarla mentalmente, forzandomi in un processo che obbliga il lavoro a un movimento continuo fino al momento della sua realizzazione. Penso che si tenda a sottovalutare la forza violenta scatenata dal passaggio di stato, dall’idea al concreto: se un’idea si accarezza troppo si corrompe, perde la sua iniziale forza. Il disegno, la progettazione fisica, la sfibra a poco a poco. Quella ripetizione che tende a perfezionare un gesto è la cosa che cerco di evitare il più possibile.

Luca Monterastelli - Scultura

Consiglieresti alle nuove leve di fare il tuo stesso mestiere?
Sì, senza tanti dubbi. È un rischio che vale la pena correre.

Come vedi il mondo dell’arte oggi? Quali sono le difficoltà e le possibilità che deve affrontare un giovane artista?
Forse non sono la persona migliore in grado di rispondere a una domanda tanto complessa. Basandomi più sulle mie impressioni, che su dati reali cui altri potrebbero disporre, il mio giudizio sullo stato attuale delle cose è positivo. In questo momento le energie coinvolte si stanno moltiplicando, andando a coprire molte sfaccettature prima tralasciate. Come in ogni sistema, però, le caratteristiche sono a doppio taglio. Prendiamo, ad esempio, l’espansione del mondo dell’arte: in pochissimi anni il numero di fattori che collabora a formare un sistema è cresciuto esponenzialmente. Se questo, da un lato, favorisce la nascita di nuove possibilità, dall’altro rende difficile raggiungere una visibilità minima che possa creare un interesse per il lavoro. Un altro fattore potenzialmente positivo, ma con risvolti a cui bisogna fare attenzione, è quello dei media attraverso i quali il lavoro si veicola. Ora internet permette di trasmettere immagini del proprio lavoro a un pubblico vastissimo, il gesto naturale quando si scopre il nuovo nome di un artista è quello di cercarlo su Google. Il risvolto negativo, e in certi casi può essere davvero molto negativo, è che parte del pubblico si convinca che una visione mediata dallo schermo possa essere sufficiente a capire il corpo di lavori di un artista: non lo è. L’esperienza dal vivo non è prescindibile. Ora ti ho fatto un paio di esempi ma si potrebbe andare avanti a lungo. Ogni giovane artista è, nel momento in cui si affaccia nel sistema, uno degli elementi più deboli che lo costituisce: deve cercare di leggere e individuare i pro e i contro per difendere il proprio lavoro.

Luca Monterastelli - Scultura

Passiamo a parlare di MilanoIl tuo posto preferito a Milano per le seguenti occasioni:
Colazione: È un periodo in cui mi sposto molto, per questo non riesco a trovare un posto abitudinario. 
Brunch: È una cosa che faccio pochissimo, mi trovi impreparato (ndr. ride).
Pranzo: Hua Cheng o Sumire.
Aperitivo: Difficile scegliere, cambio a seconda delle esigenze. Quelli a cui sono più affezionato comunque sono Bubu Fiaschetteria Toscana, Cantine Isola o da oTTo in Paolo Sarpi.
Cena: Ratanà.
Drink: Il Bar Basso con gli amici è la scelta più frequente.

Se un tuo amico che non è mai stato a Milano arrivasse in città, dov’è che assolutamente lo accompagneresti?
Niente di originale, ma la mia vera fissa è il Monumentale. Oltre alla bellezza dei vari monumenti è un luogo in cui mi piace passeggiare, il mio modo per raccogliere le idee. È un p0′ il mio consiglio fisso al classico amico che chiede cosa vedere a Milano.

Una chicca per i nostri lettori: il tuo “angolo nascosto” preferito di Milano.
Non è solo un luogo fisico ma un sovrapporsi di cose. Ti spiego, uscendo dalla galleria, durante il primo periodo estivo, si riescono a sentire le prove degli studenti di Villa Simonetta. E niente, è sempre inaspettato, è una di quelle sorprese che continuano a ripetersi.

Grazie ancora e in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti! Complimenti dalla redazione di Flawless Milano.

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