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Sei Gioiellerie Milanesi Artigianali e Fuori Dagli Schemi

Largo all'eleganza e al carattere: ecco dove trovare preziosi punti luce per illuminare i vostri outfit.

Lo sappiamo, regalare o regalarsi un gioiello può essere complicato, per questo vi presentiamo sei designer dalle storie professionali variegate, originali e affascinanti. Le loro creazioni sono tutte artigianali, frutto di grande ricerca, sorprendenti, decisamente non banali. Entrando nei loro atelier troverete creatività, passione, competenza e consigli su misura, il problema semmai è che vi verrà voglia di acquistare l’intera collezione!

Fiore all’occhiello

Via San Giovanni sul Muro, 12

CHIAMANAVIGATORE

Nel micro-atelier situato in via San Giovanni sul Muro, poco lontano da Cairoli, Fiorenza Zuolo, titolare di Fiore all’occhiello, crea gioelli di design per donne decise e affascinati, che non hanno paura di attirare l’attenzione. Chi sceglie di indossare le creazioni di Fiore all’occhiello desidera esprimere la propria personalità senza scendere a compromessi, ama il massimalismo, ma con eleganza e linearità. Fiorenza, nata come architetto, a inizio anni Duemila con i suoi anelli incastonati in conchiglie ha fatto innamorare le star di Hollywood ed è finita sulle copertine dei principali magazine di moda. Oggi la sua creatività si esprime principalmente attraverso la realizzazione di anelli, orecchini, bracciali e qualche rara collana: tutti pezzi unici, disegnati o progettati in cera da lei e dal marito, abbinando all’oro e all’argento pietre preziose e semipreziose, selezionate personalmente e montate da sapienti mani nel loro laboratorio orafo. I gioielli di Fiorenza sono estremamente riconoscibili, hanno un’identità precisa, dalle forme arrotondate e sinuose, rispondono a un concetto di eleganza tipicamente italiana. Si adattano a qualsiasi occasione d’uso, dalla più casual alla più formale e sono in grado di impreziosire e regalare un tocco distintivo a qualsiasi outfit. Se siete indecisi su quale piccolo tesoro regalare o regalarvi, varcate la soglia di Fiore all’occhiello e troverete professionalità, empatia e un consiglio personalizzato.

Donatella Pellini

Corso Magenta, 11

CHIAMANAVIGATORE

Due punti vendita in città, uno in Corso Magenta e uno in via Morigi, nel cuore della vecchia Milano, nel settecentesco Palazzo Belgiojoso, dove si trovano anche showroom, uffici e archivio storico. Stiamo parlando di Donatella Pellini, brand di gioielli ben riconoscibili, elegantemente vistosi, in grado di regalare carattere a qualsiasi look, quintessenzialmente milanesi. Caratteristica principale delle creazioni di Donatella Pellini, che ha raccolto e portato avanti con successo l’eredità di famiglia (fu la nonna Emma Caimi Pellini ad aprire il primo atelier nel 1947), è la sperimentazione con la resina, una tecnica di tradizione artigianale che lei reinterpreta in maniera assolutamente contemporanea. La resina, colata a mano pezzo per pezzo, avvolge frammenti di vita: pietre, tessuti, sabbia, fotografie, carta stampata o disegnata, fiori, plasmando piccole sculture da indossare, uniche, irripetibili e romanticamente decadenti. Parallelamente Donatella Pellini produce una collezione di semipreziosi altrettanto irresistibili, in cui pietre e metalli dai toni inusuali danno vita a collane e bracciali opulenti e dai colori vibranti. Se volete regalare una marcia in più ai vostri outfit estivi e non avete paura di osare, date un’occhiata alla collezione primavera/estate: un tripudio di verde mare, rosso corallo, verde acqua, pervinca, giallo limone, e poi pesci, aragoste, conchiglie granchi e cavallucci marini eternamente fermati nell’abbraccio della resina. L’estate addosso, letteralmente.

Pilgio’

Via Caminadella, 6

CHIAMANAVIGATORE

Gioielli materici, dal carattere forte, decisamente non banali, frutto di un’incessante attività di sperimentazione. Sono quelli firmati da Antonio Piluso, calabrese di nascita ma milanese d’adozione, che nel 1984 ha fondato il marchio Pilgiò. Le creazioni di Pilgiò sprigionano un’allure misteriosa e primordiale, e, personalmente, mi fanno pensare ai fondali oceanici, tra conchiglie in madreperla e vecchi relitti incrostati. Ispirate tanto ai monili bizantini, quanto all’arte orientale e alle forme della natura, nascono da intuizioni random, da esperienze di vita quotidiana, ma attingono anche dal passato e dalla storia familiare personale. Dal padre muratore Piluso si porta dietro l’amore per materiali come il ferro e i mattoni e per oggetti come i chiodi o le pinze, che riesce a incorporare in creazioni di alta gioielleria artigianale, accostandoli a diamanti, oro e pietre preziose. E a proposito di sperimentazione, Piluso ha perfino brevettato l’oro muto, trattato fino a renderlo scabro, ossidato e spugnoso, simile a roccia lavica, perché quello normale gli pareva troppo lucido e “rumoroso”. Se cercate un accessorio fuori dagli schemi o se volete suggellare una storia d’amore in modo indubbiamente non convenzionale, il negozio/laboratorio di Pligiò, in via Caminadella, zona Sant’Ambrogio, è il posto giusto.

So-Le Studio

Via Sant’Andrea, 10

CHIAMANAVIGATORE

Nella splendida Piazza del Quadrilatero della moda, da poco aperta al pubblico tra Corso e Venezia e via Sant’Andrea, c’è la boutique di gioielli So-Le Studio, di Maria Sole Ferragamo. La designer, com’è facile intuire dal cognome, ha nel Dna l’amore per il bello e la propensione per la lavorazione artigianale della pelle. Ha studiato architettura, ma ha suggellato la sua passione per i bijoux, manifestatasi sin da bambina, frequentando un corso in design del gioiello alla Central Saint Martins School di Londra. Da qui è nato il suo brand So-Le Studio, che trasforma materiali di scarto, principalmente le rimanenze della lavorazione della pelle, ma anche dei metalli, in gioielli di design scultorei ma leggerissimi. Una vocazione al riciclo molto contemporanea, quella di Maria Sole, che scaturisce nella creazione di orecchini pendenti, bracciali in pelle, ear cuff oversize, collane, e ora anche una borsa gioiello. Tecniche di taglio e di tintura sperimentali, studiati dalla stessa designer, creano ombre, movimento, effetti metallici, colorazioni vibranti e illusioni sensoriali, come nell’anello Fiore, dove una pelle cangiante tesa su uno scheletro metallico si traveste da pietra preziosa. Amore per le forme organiche, geometria e architettura sono alla base dei gioielli di Maria Sole, che disegna i suoi progetti su AutoCad, realizza i prototipi manualmente e si affida poi per la realizzazione a esperti artigiani toscani.

DDM Daniela de Marchi

Via dei Platti, 9

CHIAMANAVIGATORE

Daniela de Marchi ha creato il marchio DDM, oggi conosciuto e venduto in tutto il mondo, nel 2000, dopo aver completato gli studi in design del gioiello. I suoi bijoux sono caratterizzati dall’inconfondibile tecnica del dropage: consiste nell’uso di una serie di piccole sfere irregolari che, ricoprendo in modo più o meno fitto le superfici, diventano la tela perfetta per smalti di vari colori e donano ad argento, bronzo e ottone sfumature sempre diverse. Quello del colore, secondo la designer, è uno dei tratti principali da tenere in considerazione quando si intende regalare un gioiello, poiché è sempre la prima cosa che salta all’occhio: va quindi abbinato a pelle, capelli e occhi di chi lo riceverà. Se volete fare un regalo veramente pensato, creato abbinando pietre e metalli in maniera personalizzata fino a ottenere l’effetto cromatico desiderato, ora sapete dove andare! Trovate i gioielli di Daniela de Marchi nell’affascinante atelier/laboratorio di via Piatti, proprio dietro al Duomo, dove sbirciando dalla vetrina, potete osservare gli artigiani orafi al lavoro, e nella boutique di piazzale Lavater, in zona Porta Venezia.

Atelier VM

Via Cesare Correnti, 26

CHIAMANAVIGATORE

Quando nel 1998 hanno deciso di fondare Atelier VM, Marta Caffarelli e Viola Naj Oleari si sono fatte una promessa piuttosto impegnativa e decisamente dicotomica per qualcuno che disegna accessori: quella di non aggiungere nulla di superfluo al mondo. Si può dire però che siano riuscite nel loro intento perché le loro creazioni sono estremamente sottili, minimaliste, superflue quanto può esserlo una poesia. Tra i pezzi iconici del marchio spiccano il bracciale L’Essenziale, una catena in oro 18 carati saldata direttamente sul polso, bramata da tutte le ragazze milanesi (oggi disponibile anche in versione collana e cavigliera) e l’anello Impronta, su cui viene impressa l’impronta digitale del proprietario. Sono piccoli bijoux dall’allure romantico quelli di atelier VM, spesso abbelliti da charm che riproducono lettere, parole animali, fiori, cuori e stelline e rimandano a temi universali come la famiglia, la natura, cinque sensi, le radici. Sottili ma solidi, essenziali ma ricchi di significato, i gioielli di Atelier VM sono realizzati principalmente in oro etico, ovvero estratto con tecniche e metodologie non invasive né per l’’ambiente, né per le comunità locali, abbinato a pietre preziose e semi preziose selezionate. Alla sede storica di via Cesare Correnti si sono aggiunti da qualche anno il punto vendita di Corso Garibaldi e un corner in Rinascente.

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