La zona di Porta Romana, già ricca di locali per tutti i gusti, vanta un indirizzo decisamente imperdibile per gli amanti della mixology e delle sperimentazioni. Si tratta di Dhole, cocktail bar e ristorante a cura del team di Eppol in Porta Venezia.
L’origine di questo nome curioso fa riferimento al dhole, detto anche cane rosso o cuon, un animale selvatico simile allo sciacallo originario dell’Asia centrale e da lì diffusosi fino all’India e al sud-est asiatico. E in effetti l’Oriente, con i suoi profumi e le sue spezie, è decisamente presente nei drink e nella cucina di Dhole.
Dall’incontro tra i sapori asiatici e gli ingredienti mediterranei, tra ispirazioni esotiche e tecniche di preparazione innovative, nascono gusti nuovi e affascinanti. La drink list, che sulla copertina riporta il disegno stilizzato di un dhole, è un vero e proprio viaggio tra i paesi in cui questo animale vive o ha vissuto (purtroppo è una specie in via d’estinzione): dall’India alla Cina, dal Giappone alle Filippine. Ogni drink è dedicato a un paese diverso e si distingue per ingredienti inaspettati e contaminazioni che sulla carta possono sembrare ardite ma che all’assaggio si rivelano sorprendenti e deliziose.
Gli amanti del Gin apprezzeranno l’irresistibile profumo e gusto di Therevada, il drink dedicato alla Thailandia (il therevada è infatti la forma di buddhismo più diffusa nel Paese): gin aromatizzato con la tecnica del thai-fry, lime, curcuma e salsa di soia. Un mix di sapido, piccante, aspro e dolce… difficile da descrivere, assolutamente da provare.
Ingredienti sconosciuti e abbinamenti non scontati anche per gli altri drink in carta: dal Dou lì (il nome deriva dal copricapo utilizzato dai contadini vietnamiti), che unisce rum al cocco, melassa di guava, bacche acaí e marshmallow arrostito, al Vil Kickij (in questo caso il nome è un omaggio allo stretto russo sul Mar Glaciale Artico) con akavit alla foglia d’ostrica, umeshu e vaporizzazione marina.
Anche la cucina si distingue per la voglia di sperimentare e si caratterizza per ingredienti e accostamenti forse meno estremi ma altrettanto interessanti.
Ma arriviamo alla location, decisamente uno dei punti di forza di Dhole. Stile ricercato nell’insieme nonostante l’essenzialità degli elementi: tanto legno, carta da parati floreale, tavolini dal design minimal, poltroncine in velluto rosa. Due sale: la prima dominata da un bancone scenografico, di fronte al quale si sviluppa un giardino verticale; la seconda più intima, con luci soffuse e piante rampicanti che scendono dal soffitto in legno. Il risultato è un’atmosfera sofisticata e un po’ vintage, calda e accogliente.
Il posto ideale per trascorrere momenti di relax e sperimentare nuovi sapori.