Oh my Crunch: 3 panini imperdibili 
I Migliori Brunch di Milano 
Piazza Cinque Giornate, a due passi dal cuore pulsante della città di Milano, è uno dei centri nevralgici del lifestyle cittadino, è una zona vivace, trafficata, in perpetuo movimento, soprattutto perché nodo nella rete di viali che formano la circonvallazione attorno al centro della meneghina. Per una pausa pranzo lontana dallo stress delle scadenze da rispettare in ufficio o per un’elegante cena di business, abbiamo pensato a una rassegna di ristoranti che dimorano entro il vitale triangolo che ha per vertici zona Risorgimento, San Babila e Guastalla, dei veri e propri salvavita dove poter scaricare la tensione della giornata nel confortevole abbraccio di squisite quesadillas messicane e nostalgici piatti di tagliolini piemontesi profumati al tartufo.
Il nostro starting point sarà la dinamica piazza sopracitata; resteremo sul territorio per viaggiare con il palato alla scoperta dei sapori che questa zona della città offre in tutte le declinazioni possibili. Preparatevi per un giro in motorino tra le luccicanti vie di Marrakech, una fiesta in peno stile messicano o, per gli amanti della tradizione, una lezione (pratica ovviamente) sulle più iconiche tradizioni culinarie della nostra penisola; tutto questo nei migliori ristoranti in zona Cinque Giornate a Milano.
L’Alchimia
Viale Permuda, 34
Da L’Alchimia l’ospite è preso alla sprovvista, gli occhi tradiscono comunicando un ambiente elegante e raffinato, dove le sedute di velluto beige trapuntato e le travi a vista del soffitto si mimetizzano, pur nella loro appariscenza, con la sensazione calda e di comfort che si prova una volta seduti al tavolo. Il concept del ristorante nasce dalla perfetta sintesi tra sala e cucina elaborata da Alberto Tasinato, Giuseppe Postorino, Valerio Trentani e Ilario Perrot, rispettivamente patron, chef, direttore e sommelier, è un sogno che prende forma nel più sublime e italiano dei modi: il matrimonio tra la cucina di alta qualità e l’esperienza enologica. Da L’Alchimia, una tartare di gamberi può travestirsi da pizza margherita e un risotto ai funghi porcini, comfort food per eccellenza delle zone montane, può viaggiare fino al mare per incontrare una capasanta alla plancia. Non vi resta che chiamare per provare un’esperienza del gusto irripetibile e fuori dagli schemi.
Bianca Maria Restaurant
Viale Bianca Maria, 4
Situato all’interno del quattro stelle Bianca Maria Palace, il ristorante è l’ennesimo gioiello dall’accattivante design anni ’40 sfoggiato dall’hotel di lusso al civico 4 di Viale Bianca Maria. Il locale è un’oasi di pace a tinte fredde, un ambiente rilassante che accoglie sala da pranzo interna, lounge bar e due incantevoli spazi esterni perfetti per godere della cucina gourmet del ristorante nella bella stagione. A proposito di cucina, è impossibile non soffermarsi sulla proposta tipicamente mediterranea dello chef Edoardo Lorenzetti, che si destreggia tra tradizione milanese e influssi regionali dal nord e dal sud Italia per offrire agli ospiti piatti fortemente identitari, e che al tempo stesso stuzzichino la curiosità con qualche infrazione creativa alle ricette classiche. Tra piatti iconici come la cotoletta di vitello con patate fritte e maionese al Worchester e pietanze che profumano d’oriente, il team del Bianca Maria Restaurant vi coccolerà con un’esperienza gastronomica degna delle sue quattro stelle.
Riad Yacout
Via Cadore, 25
Riad Yacout è un sontuoso ristorante marocchino poco distanze da Piazza Cinque Giornate, una “piccola” porta dimensionale che traghetta l’ospite direttamente tra le architetture mozzafiato di Casablanca e le bellissime strade mosaicate di Rabat. Il ristorante è un antico regno variopinto che ama intrattenere i suoi ospiti, non solo con il delizioso cibo tipico del territorio marocchino e magrebino, ma anche con spettacoli, danze tradizionali ed esibizioni di musica dal vivo. Come una ballerina della danza del ventre, il menù si districa fra la tradizione italiana e quella del Nord Africa, con la quale condivide i freschissimi prodotti donati dal Mediterraneo. Vietato lasciare il ristorante senza aver assaggiato il mosaico di mare crudo con wasabi e sale speziato, la zuppa harira con datteri, lime e chebaquia e il cous cous di agnello con verdure alle spezie, prelibatezze dal sapore esotico che sapranno stregare anche i palati più pretenziosi.
Canteen
Via Archimede, 10
Si decolla dal Marocco per riatterrare oltreoceano, più precisamente nella patria del sombrero, del taco e delle feste senza fine: il Messico. Canteen è un luogo magico e misterioso, dove staccare dalla formalità “nordica” milanese per concedersi un po’ di sano svago (e magari anche un bicchierino di Mezcal) nell’atmosfera cordiale e gioiosa che solo la comida mexicana sa imbandire. Gli interni sono un inno futuristico alla tradizione del Centro America: mattoni a vista, piante tropicali, lampadari in acciaio che con studiati giochi di incastri e decorazioni ricordano i rilievi ornamentali delle piramidi Maya e colore, tantissimo colore. La proposta gastronomica prevede pulpo a la parrilla, tacos el pastor (anche in versione veg), carne asada al chipotle e molti altri piatti tradizionali, inevitabilmente contaminati dalla vicinanza con gli Stati Uniti, che intervengono nel menù con una succulenta cowboy steak.
Da Giacomo
Via Pasquale Sottocorno, 6
Non lasciatevi ingannare dall’ingresso in stile trattoria, il perché lo capirete appena varcata la soglia del locale. Da Giacomo accoglie il cliente con l’effetto sorpresa e lo fa accomodare con la bocca ancora spalancata: soffitti alti e pareti salvia decorate a rilievi neoclassici, un vincente contrasto con i muri color ocra e tovaglie di un candido bianco compongono solo uno degli ambienti di questo spazio polifunzionale, comprendente anche un’elegante bistrot “letterario”. “Dio creò il cibo, ma certo il diavolo fece i cuochi”, è una massima che al team di Giacomo piace scherzosamente ricordare, quindi lasciatevi tentare da questo menù ultraterreno, una rassegna di squisitezze ittiche che inizia il suo itinerario con una capasanta alla carmagnola e lo termina con un trancio di rombo glassato in teriyaki, indivia belga, arance e mandorla di Toritto.
Gong
Corso Concordia, 8
“L’alta cucina cinese dal soul creativo”, questo vuole essere Gong, il ristorante dall’oriental attitude di Corso Concordia. È sufficiente uno sguardo alla sala per sentirsi trasportati nel paese dell’estremo oriente: tanto oro, luci soffuse che lo sfanno risplendere ma non al punto da renderlo invadete, e un arredamento minimal sui toni del nero e del marrone. Gong abbraccia appieno la filosofia cinese di totale devozione all’ospite, potete starne certi, una volta seduti a uno dei tavoli di questo scenografico locale, non dovrete pensare ad altro che a rilassarvi e godervi un trattamento d’onore. La cucina crea ogni giorno piccole perle del gusto dal valore inestimabile e le propone ai clienti con l’intento di esaltare entrambi, il sapore autentico della materia prima e l’estetica dell’impiattamento, due caratteristiche più che palesi nei tre cavalli di battaglia del ristorante: il raviolo d’oro, il raviolo Wagyu e il pecking duck, piatto che fa di un alimento una volta riservato unicamente all’imperatore una pietanza per tutti, pur mantenendo una certa preziosità.
Saigon
Via Archimede, 14
Palme, legni scuri e quadri raffiguranti i costumi di un’epoca antica alle pareti: da Saigon, tutto lascia pensare di essere entrati per sbaglio in una pagoda vietnamita finita chissà come nel centro di Milano. Parte del gruppo Luca Guelfi, il locale fa da ristorante e cocktail bar proponendo alla clientela i sapori della secolare città di Hanoi e delle sue campagne, e una serie di signature cocktail nati come rivisitazioni dei grandi classici, ma con un twist orientale. Cha Gio e Goi Cuon, Tom Do, Pho Bo e Bo Luc Lac sono i nomi delle pietanze tradizionali offerte dalla cucina, e non preoccupatevi se vi dicono poco, la spiegazione sulla carta e il cordialissimo personale di sala sapranno consigliarvi al meglio in base ai vostri gusti. Se gradite qualche anticipazione (un po’ più chiara) sul menù, potete aspettarvi involtini in carta di riso vegetariani, con pesce o carne, tartare di crostacei agli agrumi, noodles e manzo al wok, delle prelibatezze che conciliano palato e mente in un attimo di puro piacere.
Mezè
Via Pasquale Sottocorno, 19
Àhlan wa sàhlan! Benvenuti da Mezè, ristorante di cucina tipica libanese a pochi passi da Piazza Cinque Giornate. Un locale dal design contemporaneo ma caldo accoglie il cliente che entra da Mezè per provare i sapori unici della cucina mediorientale; l’ambiente è inondato dall’abbondante luce naturale che filtra dalle vetrate e i vivaci colori delle decorazioni damascate di piatti e lampade riportano immediatamente tra le vie di un affollato mercato di strada a Beirut tra spezie e tappeti. Esposto in bella vista c’è anche il Saj, la cupola di ferro incandescente dove viene cotto il pane tradizionale, un elemento che riunisce, insegna il valore del tempo passato insieme e impregna l’atmosfera di convivialità. “Mezè” in arabo significa “antipasti”, ed è proprio questa la forma che assumono i piccoli assaggi della cucina, portati comunque in grande quantità al tavolo su vassoi argentati da condividere. Il menù del locale è un vero e proprio viaggio in lungo e in largo nello Stato, un percorso di sapori che include, tra gli altri: leban eèmou (stinco di vitello con riso, yogurt, cipolla e menta), falafel (bocconcini vegani fritti a base di ceci e fave), makanek (salsiccia speziata, melassa di melograno e pinoli) e fattouch (insalata tradizionale con pane libanese fritto e sommacco).
