Quella voglia di evasione con la mente e con il palato, senza andare realmente via, quella voglia di scanzonata goliardia romana che ti porta a fare quattro passi nel centro di Milano e guardarti intorno spesso perché è una Milano che ti sa tanto di Roma. Eccoci al Rugantino.
La parlata è strascicata. I tavoli esterni all’aperto, sulla piazza delle Colonne di San Lorenzo, con vasi e piante intorno, in un soffio ti portano in una dimensione capitolina. La musica di sottofondo è Venditti, la maggior parte delle volte, ma anche Eros o Baglioni. Canzoni che contestualizzano ancora di più questo angolo di Roma a Milano.
Fritto misto o carciofi alla romana? Oggi carciofi con cicoria e carciofi alla giudia con velo di patate croccanti (per capirci, le patatine che si trovano nel pacchetto ma fatte a mano, fritte al momento, semplicemente perfette). La cicoria, con quella punta di peperoncino che stuzzica e non infastidisce, è sublime.
Primo? Ovvio! Tonnarelli cacio e pepe. Superbi. Non un filo di olio, ma pecorino, perfettamente mantecato in poca acqua di cottura della pasta e pepe a gogo. Serviti in una ciotola. L’occhio vuole la sua parte e la ciotola di ceramica è azzeccatissima. Le porzioni sono di quelle che “oh mamma sono tantissimi, non li finirò mai!” e poi… sono talmente buoni che non avanza mai nulla. Bucatini alla Matriciana? Perché no, giusto così, per vedere se il guanciale è quello vero, se il grassettino che si vede è in trasparenza, perfettamente cotto… il sughetto è paradisiaco. La scodella langue prima di accorgersene.
Se avete voglia ci sono anche i secondi di carne, romanacci puri, come l’abbacchio o i saltimbocca… il dolce? C’è, c’è: tortino di cioccolato, torta di mele, creme brûlée, gelato… ma soprattutto c’è la voglia di tornarci. Non è Roma, certo… ma forse è quasi meglio!